Si procede al riesame dell'attività pittorica di Lorenzo Lippi (Firenze, 1606-1665) nel suo rapporto, cronologico e teorico, con quella letteraria, e in particolare con gli svolgimenti del dibattito, dentro e fuori l'Accademia della Crusca, sulla questione della lingua fiorentina. Si comprende così la sua presa di distanza dal gusto barocco, importato a Firenze da Pietro da Cortona, e il suo rifiuto di Correggio, in quanto fonte di esso. La ricerca di Lippi si concentra dunque su quei modelli del primo classicismo fiorentino che, sul finire del Cinquecento, per motivazioni diverse, erano stati riportati in auge da Santi di Tito. L'opera di Lippi, alla quale si affiancavano la pittura di Ottavio Vannini e la scultura di Antonio Novelli, si c...